
Nel cuore della vicenda umana e artistica di Pier Paolo Pasolini, la prospettiva di Dario Bellezza si declina in due momenti nevralgici: Morte di Pasolini (1981) e Il poeta assassinato (1995). Questi saggi ingaggiano il confronto con l’eredità di una morte inattesa e, al contempo, profetizzata. Nei testi di Bellezza, la testimonianza dialoga con l’analisi letteraria: interroga i rapporti tra la società italiana e la figura dell’intellettuale-poeta, ponendosi nel vivo di una questione cruciale, oggi come nel 1975.
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