Mara Roberti sulle nuove frontiere dei romanzi che raccontano le tante sfaccettature dell'amore

 

SCRIVERE L'AMORE

Gli autori esordienti che hanno scritto una storia di sentimenti (non soltanto i cosiddetti romanzi rosa ma anche trame che, sia pure di vario genere, contengano originali sviluppi amorosi) e che intendono avvalersi del Servizio Valutazione Inediti G&A usufruiscono dello sconto del 20%.

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Abbiamo chiesto a Mara Roberti, scrittrice molto amata e apprezzata, la sua opinione sulle nuove frontiere dei romanzi che raccontano le tante sfaccettature dell'amore

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Quali sono i mutamenti più significativi di questo genere narrativo, intendendo non solo il cosiddetto “rosa” o romance ma tutti quei romanzi che sviluppano storie d'amore?

Un cambiamento importante è l’arrivo sul mercato di numerose firme italiane, che hanno portato un nuovo modo di raccontare l’amore, più ironico, con protagoniste forti, per nulla ingenue e soprattutto capaci di guardare dentro se stesse. In questo tipo di storie, che io identifico con il “femminismo rosa”, l’amore arriva come un premio finale, non è la causa di quel percorso; il desiderio, per dirla in altri termini, diventa tutt’uno con un percorso di realizzazione personale, in assenza del quale l’amore non ha un senso, e non è possibile.

Quindi oggi il romanzo d'amore non è da considerarsi genere minore, tutt'altro...

L’autopubblicazione ha aperto grandi possibilità ma ha anche generato parecchia confusione, soprattutto nel rosa, che è il genere in cui appunto sono comparse molte nuove firme. Si tende tuttora a pensare che sia un genere minore, che la narrativa di sentimenti non richieda le stesse capacità letterarie di altri generi, quando ovviamente non è così. Per costruire una trama convincente è necessario saper maneggiare con destrezza gli strumenti narrativi, altrimenti si rischia di appiattirsi in soluzioni abusate e stereotipate, che oltre a non rendere onore a chi le ha scritte, finiscono col danneggiare il genere stesso. Anche per questo si è arrivati al paradosso per cui in molti pubblicano rosa ma in pochi lo dicono. Quando in realtà a muovere le vendite è proprio ciò che contraddistingue il rosa, il suo nucleo più profondo: l’attrazione fra i protagonisti, la schermaglia fra loro che fa avanzare la trama fino all’immancabile happy end. La certezza, insomma, che il loro e il nostro desiderio sarà appagato, che potranno e potremo avere il nostro lieto fine. La garanzia di felicità che è tipica del rosa. Perché è questo a rendere inesauribile il filone. Soprattutto per un pubblico, come quello femminile, la cui felicità in molte altre sfere è mal vista, segno di pigrizia e di egoismo (a differenza di quanto accade per gli uomini). Ecco perché il rosa è tanto importante. Ed ecco perché può essere il tassello di un nuovo femminismo, che ci insegni a essere felici, senza sensi di colpa.

Può essere utile una scheda di valutazione?

Molti sostengono apertamente che nella stragrande maggioranza dei casi con l’autopubblicazione si è persa professionalità. Una scheda di valutazione è preziosa per guardare il proprio manoscritto da un punto di vista professionale, con l’occhio di chi conosce le diverse fasi del lavoro editoriale, le sue esigenze e le sue regole. Non ci si può fidare soltanto del parere di chi si offre come beta-reader o come editor, soprattutto se si tratta di persone conosciute sui social, di cui si sa poco o niente. È fondamentale, soprattutto nelle prime fasi della scrittura, recuperare il parere di un professionista del settore.

Oggi quali sono gli ingredienti fondamentali e indispensabili per un efficace romanzo di sentimenti? 

L’ingrediente fondamentale credo sia sempre lo stesso: l’attrazione fra i due protagonisti, tanto più forte e irresistibile quanto più il loro amore è impossibile. Nella caratterizzazione dei protagonisti, poi, bisogna arrivare a un difficile equilibrio fra il bisogno di renderli affascinanti e la necessità di renderli credibili e prossimi al lettore. Il rosa italiano, in particolare, si distingue per la sua capacità di restare vicino alla realtà quotidiana, pur offrendosi sempre come via di fuga da quella stessa realtà. Un altro aspetto importante è la realizzazione della protagonista, che non può mancare in un rosa contemporaneo, in cui la donna è sempre più indipendente, anche nella ricerca dell’amore. Per il resto, ogni rosa ricalca in qualche modo lo schema di una favola, soprattutto nei ruoli dei protagonisti. E i maggiori successi degli ultimi tempi sono lì a dimostrarlo. In Cinquanta sfumature di grigio Io prima di te ritroviamo Cenerentola e La bella e la bestia, per esempio, in parti uguali. Sta all’autore trovare le varianti più impensate degli schemi di sempre.

Cosa ha cambiato negli ultimi anni la diffusione del digitale?

Il digitale ha cambiato tutto, ma il mercato lo sta ancora assimilando, senza avere recepito appieno il cambiamento. Continuiamo ad applicare al digitale le stesse regole del cartaceo, gli stessi parametri, le stesse logiche di vendita e di acquisto. E viceversa, chi si autopubblica in digitale pretende di essere trattato esattamente come se avesse pubblicato attraverso una casa editrice, quando non è così, perché sono mancate alcune fasi importantissime di confronto e di lavoro in squadra sul testo. Qualcuno è in grado di sopperire da solo alla mancanza di queste fasi, molti altri no. Io credo che gli effetti del cambiamento si debbano ancora sentire, in realtà. Siamo nella fase di caos iniziale, in cui tutto può succedere. O forse è già successo e siamo noi che non ce ne siamo ancora accorti.

https://rosapercaso.wordpress.com/author/mararoberti/


Pubblicato il 23/02/2016
 
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