il primo romanzo di Brunella Schisa

 
S'intitola La donna in nero ed è il primo romanzo di Brunella Schisa , nota firma de la Repubblica . Lo pubblica Garzanti

Il pennello si inceppò sulle carni straripanti, sui fianchi eccessivi delle divinità marine. Poi si mosse, soffermandosi sulla curva delle natiche gigantesche, aggiungendo volume con l’ombra ed esasperando l’incarnato, ruvido come la lingua di un gatto. Berthe alzò lo sguardo sulla futura regina di Francia, osservò gli abiti sontuosi della giovane principessa, lasciò per qualche istante il pennello sospeso in aria e poi ritornò alle grandiose Naiadi che avevano protetto il viaggio della promessa sposa di Enrico IV. Si dibattevano nell’acqua come creste spumose per reggere l’imbarcazione, inquietanti nella loro opulenza. «Se il gusto degli uomini non è cambiato in questi due secoli, resterò zitella», pensò mentre spandeva pennellate piatte di blu di Prussia sul mare in tempesta. «Dovrei trovare un uomo poco interessato alla carne, ma esiste?» Sorrise, sua madre sollevò gli occhi dal libro e le lanciò uno sguardo interrogativo. La signora Morisot vigilava perfino sui pensieri delle figlie.

Edouard Manet ha trentasei anni ed è uno dei più affermati pittori di Francia. I suoi quadri più celebri, dal Déjeuner sur l’herbe all’Olympia, i suoi nudi femminili carichi di sensualità, diffondono il mito di un talento straordinario e di un’ostinata volontà di provocazione che seducono e scandalizzano tutta Parigi.
Berthe Morisot ha qualche anno in meno, ventisette, e non è più una ragazza. La sua è la bellezza tormentata e ribelle di una donna alla febbrile ricerca di un proprio spazio nel mondo dell’arte dominato dagli uomini. Quando Berthe e Edouard si incontrano per la prima volta, in una mattina d’estate del 1868, sono in una sala del Louvre e lei sta copiando un’opera di Rubens. Da quel momento, e per quindici anni intensi e vorticosi, le loro vite sono unite da un legame indissolubile.
Manet comincia a dipingerla e Berthe, molto più che la modella preferita, diventa la sua ossessione: in sette anni la ritrae undici volte, immancabilmente vestita di nero. Sullo sfondo di un’epoca in cui esplodono cambiamenti radicali, fra la guerra francoprussiana e l’esperienza esaltante e tragica della Comune, dove agisce un mondo di artisti determinato ad abbattere le regole della vecchia Accademia – da Degas a Fantin-Latour, da Renoir a Monet a Puvis de Chavannes – Brunella Schisa, con rigore storico e sensibilità di narratrice, mette in scena un travolgente rapporto a due che sprigiona il profumo dei grandi romanzi d’amore, una partita di passioni e di intelligenze fatta di corpi e immagini, di sguardi, luce e colore, di parole ed emozioni, di erotismo e tensione. Un rapporto che ha segnato in modo indelebile due destini: quello di un uomo e un artista tormentato e immortale, e quello di una donna libera e romantica, che sarebbe diventata la più grande pittrice dell’Ottocento.
Pubblicato il 09/02/2010
 
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