DOMANDA DI GRAZIA

 

"Una mattina di febbraio entro in corte d'assise e vedo, dentro una gabbia adatta a contenere la ferocia di Totò Riina, controllato da sei colossali guardie penitenziarie, un gigante gentile e smagrito. Ha gli occhi azzurri e, per un attimo, un sorriso che viene da un altro tempo. È imputato per omicidio e io lo conosco."

GABRIELE ROMAGNOLI, DOMANDA DI GRAZIA, MONDADORI

Questo scriveva nel 2008 Gabriele Romagnoli in un articolo. L'imputato di cui parlava si chiama Andrea Rossi e oggi sconta in carcere la pena dell'ergastolo. Quando lo ha ritrovato in tribunale, Romagnoli sapeva dei suoi figli - sei - e del suo lavoro come commercialista nello studio ereditato dal padre; non lo vedeva da anni ma lo ricordava adolescente, campione di pallavolo, popolare tra le ragazze, bello, agiato, inflessibilmente votato all'eccellenza in ogni campo.
Andrea Rossi è condannato per l'omicidio di Vitalina Balani, settantenne ex infermiera sposata a un ricco immobiliarista, completamente invalido.
In due anni Vitalina Balani aveva prestato ad Andrea Rossi due milioni di euro - tre miliardi di lire come ricorda alla giuria il pubblico ministero - e ogni sei mesi gli interessi accrescevano il debito. Per questo, secondo i giudici, una torrida mattina d'estate Andrea Rossi l'ha uccisa, strangolandola a sangue freddo nel suo appartamento bolognese. Prove non ce ne sono, ma molti indizi e un movente tanto chiaro portano gli inquirenti ad abbandonare in fretta le altre piste e a considerare il caso risolto. Andrea Rossi è da subito "presunto colpevole".
Ma, sebbene si ostini a proclamarsi innocente, come in una sfida estrema Andrea Rossi sceglie una difesa inadeguata, e il processo si chiude su basi puramente indiziarie decretando per lui una pena senza fine.
Romagnoli ricostruisce il caso con la lucidità del reporter, la profondità dello scrittore e l'umanità dell'amico, e dà vita a una riflessione sulla giustizia e sul destino, sulle ragioni e le colpe che intessono l'esistenza umana. Con pazienza smantella ogni certezza, affidando al fallibile giudizio umano il mistero di un delitto e del suo castigo, e chiedendo infine che per Andrea Rossi si apra una possibilità di grazia.

QUI la rassegna, QUI il fatto quotidiano, QUI La Stampa TTL

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