LA MALINCONIA DEI CRUSICH

 

Premio Fiuggi-Storia 2016

Finalista Premio Viareggio Rèpaci 2017 per la Narrativa

“Se la narrativa di casa nostra sta cercando il Gran Romanzo Italiano, La malinconia dei Crusich si candida autorevolmente al titolo.”
Irene Bignardi, Vanity Fair

“Una saga di famiglia scritta da un ottimo narratore… La malinconia dei Crusich è un bellissimo romanzo dal respiro epico.”
Caterina Bonvicini, Il Piccolo

“Di questo Buddenbrook italiano non possiamo non ammirare la perfetta gestione di una materia così ricca…la forma della scrittura così ondosa e sempre ricominciante,…l’assenza di perentorietà di giudizi che immiseriscono davanti all’aggressività della vita, il senso di fisicità che impregna parole, frasi, pagine e capitoli, la capacità di governare le emozioni sempre bloccate prima di traboccare.”
Angelo Guglielmi, Tuttolibri - La Stampa

“Una saga, come quella dei Buddenbrook o dei Buendía…L’intero romanzo è una sorta di caleidoscopio pieno di storie, di luoghi e di personaggi, anche misteriosi.”
Paolo Mauri, La Repubblica

“Le pagine di Calligarich dispiegano un umorismo ‘freddo’ che a ben vedere rappresentano un punto di forza di questo scrittore che è sempre stato bravissimo a raccontare le proprie storie.”
Fabrizio Ottaviani, Il Giornale

“A scandire il tutto sono parole quali polvere, rifugio, incompleto, altrove, arance, memoria, vento, luna. E quella malinconia che…ha trovato forza per dar corpo a questo denso romanzo che si distende in una narratività della quale resti felicemente prigioniero.”
Ermanno Paccagnini, La Lettura - Corriere della Sera

“Il libro della vita, sullo sfondo del Novecento”
Felice Piemontese, Il Mattino

“Un romanzo storico di uomini che guadagnano il mare e approdi mai definitivi”
Il Foglio

GIANFRANCO CALLIGARICH, LA MALINCONIA DEI CRUSICH, BOMPIANI

Quella dei Crusich è la storia vera di una numerosa famiglia vissuta lungo l'intero arco del secolo scorso con due guerre mondiali, rivoluzioni, guerre civili e altri sconvolgenti avvenimenti sotto i cicli della luna a fare puntuale compagnia alla terra ruotante solitaria nell'universo. Tutti i Crusich vivono nell'ombra di una tenace malinconia, una sorta di ineluttabile preventiva nostalgia della vita che rende le loro esistenze particolarmente avventurose e intense. Ombra che spinge il capostipite a navigare per i mari nella vana ricerca di un introvabile altrove per approdare all'inizio del Novecento a Cofù, dove metterà al mondo sei figli. Li seguiremo, soli o con le famiglie, in Italia durante l'acclamata nascita del fascismo, in Africa durante la fondazione di un breve e fragile Impero, in storiche battaglie su aspre montagne abissine, in campi di concentramento per lunghe prigionie sotto il sole dei deserti egiziani. E poi di nuovo in Italia, a Milano, durante la faticosa ricostruzione della città uscita dalle macerie del secondo Grande Massacro Mondiale, a Roma nei movimentati, futili anni della Dolce Vita, in Sudamerica in cerca di vagheggiate fortune. Fino all'ultimo dei Crusich che si imbarcherà a sua volta per una navigazione solitaria lungo le coste della terraferma, i soli luoghi dove forse poter trovare, protetti dal mare e dalla luna, la perduta bellezza del mondo. Una storia di padri e figli che è insieme un'epica saga familiare e un romanzo storico del nostro tempo.

QUI la rassegna, QUI il quotidiano ROMA

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