Nella musica del vento

Marco Steiner
 

È abituato all’inferno, Morgan Jones. È stato la prima cosa che ha visto alla nascita, mentre sua madre moriva a bordo di una nave in viaggio verso l’Argentina, e da allora non ha mai smesso di abitarlo; così come non ha smesso di amare la pampa, la terra rossa senza fine, il regno del vuoto, dove un uomo è libero di cavalcare di fianco ai propri demoni.
Anche Maria Leibowitz conosce bene l’inferno. Lasciando la Polonia e la famiglia d’origine credeva di esserselo messo alle spalle, insieme alla miseria e alla ferocia degli uomini, ma a Buenos Aires ha trovato una prigione persino peggiore, diventando una schiava.
Non è amore quello che sboccia quando i loro sguardi s’incrociano per la prima volta nel bordello in cui lei lavora. È l’incontro tra due animali feriti, due cani rabbiosi che si riconoscono. E così, quando a Morgan viene offerto un incarico che gli permetterà di tornare in Europa e dimenticare il passato, decide di portare Maria con sé: lontani da tutto, in cerca di una nuova vita. Ma per riuscirci c’è da prendere il mare su un veliero ‘fantasma’, recuperare un carico d’oro maledetto e spingersi in fondo alla Terra del Fuoco, dove il vento ti artiglia l’anima e non la lascia più.
Con una scrittura che all’incanto visionario di Hugo Pratt unisce la spietatezza selvaggia di Cormac McCarthy, Steiner aggiunge un importante contributo alla grande tradizione del romanzo d’avventura, conducendoci in un territorio dove anche il silenzio ha una storia da raccontare.

In libreria dal 03/06/2021
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