Scritto sulla sabbia

Fausto Vitaliano
 

Veloce come il respiro di chi non ha più tempo, struggente come un segreto chiuso in una lettera.

Tutti ricordiamo le prime volte, come se fossero quelle che contano. Ma è il finale che definisce il racconto e ne chiarisce il senso.

Nelle storie di Topolino nessuno invecchia, a ogni nuova puntata si ricomincia da zero: ma la vita vera non è così e Gori Misticò lo sa bene. Ex infiltrato in operazioni di antiterrorismo al Nord, poi ritiratosi in Calabria vicino alla mezzaluna di sabbia della sua giovinezza, Gori si trova a fronteggiare il nemico più crudele: le cure non hanno funzionato, la malattia avanza e lui non intende concederle l'ultima parola. Ma come al solito qualcuno ha bisogno di lui. Il brigadiere Costantino, per esempio, è alle prese con il caso di una donna trovata morta… per la seconda volta, visto che all'anagrafe risulta deceduta da anni. Due bambini sono stati rapiti, forse dalla strega con gli occhi verdi che si dice abiti nel bosco della Papalùta. Una ragazza misteriosa lo invita a provare la linea di volo tesa tra le montagne e il mare. E, infine, da un cassetto spunta la foto del latitante che ha inseguito per tutta la vita: suo padre. Trent'anni prima, lui e il suo più grande amico erano dove la cassetta postale arrugginita è l'ultimo segnale di presenza umana, al limitare del bosco, senza trovare il coraggio di entrarci. Ora non ci sono più scuse per tornare indietro.

In libreria dal 18/05/2022
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