Sull'antica via Priula

Paolo Aresi
 

Alla fine del Cinquecento, la Serenissima Repubblica di Venezia decise che era il momento di realizzare il passaggio diretto da Bergamo alla Valle Brembana, senza più transitare dai valichi della bassa Val  Seriana.
Si affrontò cosi nel 1593 la costruzione di un viadotto ante litteram, fatto di catene di ferro e assi di legno, per superare la gola del Brembo ala Botta di Sedrina, le “Chiavi della Botta”, fino a quel momento inaccessibile.
Venne in tal modo resa possibile la realizzazione di un collegamento dalla porta di San Lorenzo fino al passo di San Marco, la “Strada Nova”, poi detta Via Priula”.
Da allora sono trascorsi oltre quattro secoli. Che cosa è rimasto di quell’antico percorso? Esistono ancora il tracciato, le vie porticate, le fontane, le chiese che lo accompagnavano? In questo libro la storia della via antica e il tracciato per come lo si vede ancora oggi, passo dopo passo.

In libreria dal 07/10/2021
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