UNA ERIN BROCKOVICH ITALIANA CONTRO LA GRANDE ACCIAIERIA CHE DÀ LAVORO MA UCCIDE. CRISTINA ZAGARIA FIRMA UN REPORTAGE SOTTO FORMA DI ‘ROMANZO CIVILE’; UNA NARRAZIONE DI ATTUALITÀ SU TARANTO VISTA ATTRAVERSO GLI OCCHI DI DANIELA SPERA, GIOVANE CHIMICA CHE PER ANNI HA RACCOLTO LE PROVE DEL DISASTRO AMBIENTALE E HA COLLABORATO CON LA MAGISTRATURA

CRISTINA ZAGARIA, VELENO, SPERLING & KUPFER

E' il 2009: nell’estate del grande caldo, dello spread che non lascia speranze e del calcio-scommesse, l’Italia scopre che a Sud ci sono città. In una la gente muore di cancro, nell’altra 12.000 occupano le strade per difendere il proprio lavoro.
Daniela Spera torna nella sua città natale per scrivere la tesi di dottorato, dopo anni trascorsi lontano, tra Pisa, Genova e Parigi. Trova una città stanca di contare i morti di tumore causati dalla presenza dell’Ilva i cui fumi mangiano il cielo perso tra i 256 camini dell’azienda. I veleni iniziano a provocarle gran mali di testa.Assiste alla processione quotidiana verso la fabbrica di migliaia di morti-viventi, i lavoratori dell’acciaieria. Inizia a indagare, a chiedere, a contare le vittime, e diventa simbolo della lotta all’inquinamento ambientale. La sua storia ha ispirato questo appassionante romanzo-verità.

QUI e QUI la rassegna stampa

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