armi e bagagli

Enrico Fenzi
 

«Scegliendo nonostante tutto la letteratura, a Enrico Fenzi non è rimasta che la più svantaggiosa delle scommesse: si è affidato alla sua opera, le ha delegato interamente il compito di parlare per lui. Il che significa, prima di tutto, rinunciare all'ombrello protettivo delle proprie intenzioni». Emanuele Trevi 

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Senza rifiutare la responsabilità morale e senza fingere un impossibile superiore punto di vista Fenzi racconta le ragioni del '68, il terrorismo oltre il facile alibi della «follia degli Anni di Piombo», le vittime e la fine del comunismo. Con la stessa intensità e assenza di enfasi raccconta il corteo operaio dopo l'uccisione del sindacalista Guido Rossa da parte della colonna genovese delle BR, le esecuzioni in stile mafioso dei brigatisti «traditori» in carcere e la propria vita spezzata. Questo diario è la storia di un professore universitario quarantenne che alla fine degli anni Settanta sceglie la «lotta armata», finisce in cella con Curcio e Franceschini e viene arrestato una seconda volta con Moretti, nel 1981, quando tutto cominciava a finire per le BR.


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